What makes it lively
Artista
Alessia Stracuzzi
Titolo
What makes it lively
Tecnica
Dance performance
Performers: Alessia Stracuzzi, Giuliana Bonaffini, Chiara Consiglio, Beatrice Foglia, Samanta Muratore, Francesca Sacchi e Federica Tocci
Biografia
Alessia Stracuzzi è una artista e performer specializzata in danza contemporanea, formatasi presso la scuola “Centro Danza” in Messina, e successivamente presso l’ Accademia Formazione Spettacolo e Opus Ballet. Ha preso parte a diverse residenze e performance come “Save” e “Walls” di Lali Ayguadé e partecipato a docufilm, come “Time Takes Time” di T. O’Donnell e C. Baldy selezionato per diversi Festival, tra cui il Bolton International Film Festival 2020, il Festival InShadow Loop Installation 2020 e l’Hollywood Art & Movie Awards 2021. Alcuni dei suoi progetti coreografici personali sono “Suffocating Empty” vincitore di una borsa di studio per il Brodway Dance Center, e “Lockdown”, con il quale si è guadagnata la selezione al FilmFest by Rogue Dancer 2020 e all’International Moving Film Festival 2020.
L’opera
Il suo progetto di video danza “What Makes it Lively” regala una descrizione poetica aperta da una frase emblematica “Closed in a bubble, we stopped.” L’Essenziale rappresentato dal movimento e dalla pausa, entrambi necessari a non fermarsi e opportunità per riorganizzarsi. È la transizione la vera ed Essenziale protagonista di questo progetto, il nulla che diventa il tutto, la distruzione che porta alla creazione, il passaggio che dal basso riporta verso l’alto. Il movimento costante che porta al cambiamento, una danza libera sulle parole di Alan Watts, per accogliere ogni gesto e movimento e trasformarlo in qualcosa di nuovo.
Queste le parole che Alessia usa per presentare il suo progetto:
“Ci siamo fermati. Chiusi in una bolla.
Dal caos frenetico, dal movimento inarrestabile siamo forzatamente piombati nella quiete più totale, nella stasi, nel silenzio.
Il nostro programmare, il voler prevedere e l’organizzare sono scivolati via facendo posto al dominio dell’incertezza, ai dubbi, ai forse.
La luce ha lasciato spazio pian piano al buio, dal tutto al niente, dalla durezza della realtà ad un immobile irrealtà.
Ma senza gli uni ci possono essere gli altri?
Come capirli senza conoscerne gli opposti?
Movimento e quiete.
Tutto sembra fermo finché qualcosa non cambia.
E quest’anno che è passato, pur fermandoci, ha cambiato ogni cosa.
Il nulla è rimasta l’unica costante. Permanente e irrevocabile.
Ma solo dal nulla può nascere qualcosa.”
(testo a cura di Emanuela Giorgianni)