Trachypithecus geei (Khajuria, 1956)
TRACHYPITHECUS GEEI
NOME
Presbite dorato di Gee
DESCRIZIONE
Il presbite dorato si trova solo in Bhutan e nell’India nord-orientale. È una delle specie di primati più minacciate dell’India. è noto soprattutto per la sua folta pelliccia che varia dal color oro al color crema brillante; la faccia è nera e la lunga coda può misurare fino a 50 cm di lunghezza. L’areale noto totale di questa specie è inferiore a 30.000 km² e gran parte di esso non costituisce un habitat adatto alla specie (Srivastava et al. 2001). La popolazione in India è altamente frammentata, con la popolazione meridionale completamente separata dalla popolazione settentrionale a causa degli effetti delle attività umane.
HABITAT/ALIMENTAZIONE
Per la maggior parte del tempo, il presbite dorato resta confinato sulle cime degli alberi, utilizzando la lunga coda come bilanciere mentre salta da un ramo all’altro. Durante la stagione delle piogge, ricava l’acqua necessaria alla sopravvivenza dalla rugiada e dalle foglie. Studi sul campo mostrano che la specie trascorre la maggior parte del suo tempo a riposare (Mukherjee 1996; Chetry 2002; Medhi & Chetry, 2003; Biswas, 2004; Medhi, 2004; Chetry and Chetry; 2009). Per lungo tempo è stato ritenuto un animale sacro da molti popoli dell’Himalaya.
Si nutre principalmente di foglie, ma la sua alimentazione comprende anche frutta, semi, fiori e insetti. Il suo habitat naturale è costituito dalle foreste umide sempreverdi, dipterocarpali, fluviali e decidue umide (Srivastava et al., 2001).
Le tendenze demografiche indicano un declino della popolazione (Srivastava et al., 2001). Negli ultimi 30 anni la popolazione è diminuita di oltre il 30% sia in India che in Bhutan e si prevede che diminuirà ulteriormente nel prossimo futuro a causa delle varie minacce evidenziate dai biologi presenti sul campo (Molur et al., 2003).
MOTIVO PERICOLO
A causa della distruzione del suo habitat naturale, le popolazioni di questa specie sono limitate ad aree forestali frammentate, specialmente in India (Medhi et al., 2004). In India, la distruzione dell’habitat è la principale minaccia per questa specie (Medhi et al., 2004). La caccia è vietata nella piantagione di gomma di Abhaya, che costituisce una riserva per questa specie, tuttavia, la presenza di linee elettriche ne causa spesso la morte per folgorazione; un’altra minaccia è la caccia da parte dei cani (Medhi et al., 2004).
Sebbene il disboscamento a scopi commerciali sia vietato nelle riserve in cui si trova questa specie, l’attività di disboscamento illegale e la raccolta di legname non regolamentata hanno gravemente danneggiato l’habitat naturale di questi animali (Srivastava et al., 2001). Inoltre, i disordini politici hanno portato molti rifugiati ad insediarsi negli habitat popolati da questa specie, portando allo sfruttamento del territorio per usi agricoli e commerciali (Chetry and Chetry, 2009). Questi territori vengono inoltre sfruttati per l’estrazione mineraria, attività che provoca un ingente quantità di inquinamento, anche acustico.
Si sospetta che il tasso di declino in India sia ben al di sopra del 60%, decisamente più che in Bhutan.